Andamento mercato dei rottami

FederCamere

Andamento mercato dei rottami
B2Bitalia

Il momento non è dei migliori per il comparto dei rottami.
La recente precarietà della Borsa LME, soprattutto legata ad una forte incertezza nel mantenimento dei livelli di consumo attuali di metalli da parte del comparto manifatturiero, fa il paio con il settore siderurgico, alle prese con un crollo importante dei consumi di semilavorati “lunghi” e “piani” su scala mondiale. I toni non devono essere pessimisti sulla futura evoluzione dei due mercati di riferimento, anche se un sostanziale pragmatismo, tipico degli operatori del settore, lascia intendere che se qualcosa prima delle ferie non avverrà in termini positivi, il 2023 chiuderà un ciclo fatto di numeri, in termini di fatturati e utili, decisamente sorprendenti.
I rottami non ferrosi hanno subito negli ultimi tempi notevoli ridimensionamenti nei prezzi, seppure sporadicamente, come nel caso dell’Alluminio a metà maggio, qualche barlume di vitalità emerge sempre. L’attività ridotta del comparto industriale contrae significativamente i lotti di rottami presenti sul mercato, un dato questo positivo nella teorica formazione dei prezzi, ma occorre prendere atto della quasi totale assenza di richieste da parte di fonderie e raffinerie. I punti deboli del mercato dei rottami di metalli e leghe si chiamano Rame e Nichel, con quest’ultimo riferito principalmente agli inox austenitici.
Nel corso della 20° settimana le cose sono andate di male in peggio per il settore dei ferrosi, con diminuzioni veramente importanti e che hanno riguardato tutte le classifiche. Il valore di sintesi, l’Indice MetalWeek™ su base settimanale, ha fatto registrare un dato, 353.28 Euro/tonnellata ed una variazione negativa di periodo del 5.4%, che ricolloca il prezzo medio dei rottami all’inizio del 2023. Le classifiche maggiormente colpite da questa drastica sforbiciata operata dalle mandatarie su specifica richiesta di acciaierie e fonderie sono state le demolizioni, fino a 30 Euro/tonnellata, le torniture, ridimensionate di 20 ed il frantumato con punte fino a 25 Euro. Un discorso a parte merita il lamierino E8, che pure in calo, ha resistito all’ondata dei ribassi con un “ordinario” 10 Euro/tonnellata di contrazione.
Articolo redatto da Metalweek, partner operativo di FederCamere.