Filippine: canna da zucchero come premium agricolo

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 Filippine: canna da zucchero come premium agricolo

Le Filippine stanno attraversando da decenni una grande trasformazione economica: la loro economia, principalmente basata sul settore agricolo, si sta sempre più spostando verso una fondata sui servizi. Il settore terziario produce infatti il 57% del Pil, contro il 31% dell’industria e il 12% dell’agricoltura. 
Rilevante è l’isola di Negros, famosa per la sua coltivazione storica della canna da zucchero e che in pochi anni ha realizzato uno dei rum più venduti al mondo, con un’operazione finanziaria da oltre 400 milioni di euro. 
L’isola, denominata “Sugarlandia”, produce la metà dello zucchero di tutte le Filippine: la popolazione locale si dedica esclusivamente alla coltivazione della canna da zucchero (ricca di minerali, tra cui ferro, potassio, magnesio e sodio), potate e raccolte in tutti i mesi dell’anno. L’innovazione nel settore arriva con il celebre rum Don Papa: Stephen Carroll, fondatore della compagnia produttrice di rum Bleedin-Heart Rum Company, ha pensato a cosa farne della parte di scarto delle colture, ovvero la melassa, da cui si poteva distillare il rum. Carroll si mise in contatto con il principale zuccherificio di Negros e nel 2012 venne realizzato il distillato, invecchiato in fusti di quercia americana per un periodo non inferiore a sette anni, che grazie al clima caldo dell’isola fa evaporare una parte alcolica per circa l’8% all’anno in modo tale che il prodotto ricavato abbia 40 gradi. 
Inoltre, tra i principali partner commerciali di Manila troviamo al primo posto gli Stati Uniti, e a seguire paesi asiatici quali Giappone, Cina, Singapore, Corea del Sud. Da qui si esportano semiconduttori e prodotti elettronici, mezzi di trasporto, abbigliamento, prodotti in rame e petroliferi, olio di cocco e frutti. Il Paese pare anche voler evolvere la propria posizione e la propria percezione nel mercato globale, puntando a rendere le risorse naturalistiche e agricole strumenti di sviluppo mediante il turismo e la valorizzazione di prodotti premium dell’agroalimentare.